Olio di gomito dal brasile a Mergoscia
Tanto lavoro manuale, poche comodità: il sogno di Tankred Götsch si è realizzato in Ticino, grazie al contributo del Padrinato Coop per le regioni di montagna.
Tanto lavoro manuale, poche comodità: il sogno di Tankred Götsch si è realizzato in Ticino, grazie al contributo del Padrinato Coop per le regioni di montagna.
Fra alcuni giorni è un anno che Tankred Götsch abita in Ticino, dopo aver vissuto 12 anni in Brasile e 20 anni nella Svizzera orientale. Conoscendo la sua tenacia, a Mergoscia rimarrà per molto tempo. Raggiungiamo la sua casa dopo una scalinata irregolare di una cinquantina di gradini. In questo paese, abbarbicato sul pendio che si affaccia sulla diga della Verzasca, le case di sasso sono unite leune alle altre e le viuzze collegate da scaliniin pietra. La comodità «posteggioascensore» non esiste. «Ho visto Mergoscia per la prima volta nel 1998. Facevo delle ricerche per Pro Specie Rara e mi sono innamorato della bellezza che irradia questo paesaggio. Quando, anni dopo, si è presentata la possibilità di rilevare un’azienda agricola proprio in questo paese, che ricordavo così bene, ho iniziato l’opera di persuasione verso mia moglie e i figli» racconta Götsch. Perché il sogno del42enne appenzellese, cresciuto nella fattoria famigliare in Brasile, con una formazionedi agricoltore e una di giardiniere paesaggista, è quello di «non volere essere schiavo delle macchine», come ama dire.
E qui, a Mergoscia, l’azienda di montagna ‘Ca di Cìser’ è quello che fa per lui: spaccare legna con l’ascia, trasportare l’uva vendemmiata con la cadola, piantare patate e seminare mais a mano. Niente body pump&Co in palestra, solo «olio di gomito»! «Le nostre vigne terrazzate vanno dai 600 metri, vicino alla diga, agli 830 metri s.l.m. sopra casa: credo siano tra i vigneti più alti in Ticino. Sono esposti verso Sud e godono di una buona insolazione, ma non sono meccanizzabili. Coltiviamo varietà resistenti ai funghi per impiegare il meno possibile trattamenti e vinifichiamo le uve biologiche nella nostra cantina, dove produciamovino e succo d’uva». Unica comodità dell’azienda: la cantina vitivinicola ‘Ca di Cìser’ si trova sulla strada principale. «Sa – afferma Götsch – sono convinto che anche l’agricoltura deve contribuire all’integrità del paesaggio. Cosa sarebbe se in questa zona non curassimo la vigna terrazzata? Andrebbe tutto a bosco! Cosa sarebbe un paese senza famiglie residenti tutto l’anno? Di sicuro la vivacità del borgo, la bellezza del paesaggio e l’attrazione turistica diminuirebbero. A scapito di noi tutti. In questo contesto, penso che i contadini di montagnaabbiano un ruolo importante. Le nostre fatiche non sono vane». Un gesto determinante nella scelta di trasferirsi in Ticino è stata, per la famiglia Götsch, la disponibilità del Padrinatoper le regioni di montagna di Coop a sostenere finanziariamente la ripresa dell’azienda agricola. «Da soli non ce l’avremmo fatta. Il contributo ci permette di portare avanti una realtà agricola già minsediata e di guardare con fiducia al futuro. Insomma, questo importante gesto ci dà la sensazione di non essere nella situazione dell’ «abbiamo troppo poco pervivere, e troppo per morire». Prima di lasciarci, vogliamo ancora capire come Tankred abbia convinto sua moglie Beatrice e i due bambini Aviel e Yosha a trasferirsi a Sud delle Alpi. «Per me è stata la meravigliosa vista sul piano e sul lago, anche se ho ancora un po’paura delle vipere e stento a parlare l’italiano» risponde la moglie. «A me è stato promesso di poter tenere le galline» dice Yosha. E si avvia orgoglioso a ritirare le uova nel pollaio.