Verso il futuro
Il caseificio di Breil/Brigels (GR), Chascharia in romancio, è vitale per il comune della Surselva. La vendita dei panini del 1° agosto di Coop permetterà di ristrutturarlo. Un investimento a lungo termine.
Il caseificio di Breil/Brigels (GR), Chascharia in romancio, è vitale per il comune della Surselva. La vendita dei panini del 1° agosto di Coop permetterà di ristrutturarlo. Un investimento a lungo termine.
Da lontano ricorda un nido di rondini. Siamo a Breil/Brigels, villaggio della Surselva a 1.300 m.s.l.m. C’è anche un laghetto, le cui acque fanno venir voglia difarsi un tuffo. E poi ci sono le sue chiesee le sue cappelle, oasi di silenzio che invitanoal raccoglimento. Qui si parla reto-romancio, lingua ancora viva e parte integrante della quotidianità di questo villaggio. Proprio come la sua Chascharia: il caseificio non è soltanto il cuore pulsante della produzione casearia bio locale, ma è anche luogo d’incontro tra autoctoni e forestieri. Si possono trovare latte, formaggio, burro, farina, pasta e altri alimentari di base prodotti qui. E se volete scoprire le ultime novità, è questo il posto dove andare. «Grazie alla Chascharia, sono 7 le persone impiegate a tempo pieno e 10 le famiglie contadine fornitrici», afferma il giovane casaro Andreas Grob. «È una risorsa vitale per questo villaggio di montagna che, come molti altri, rischia lo spopolamento». Grob gestisce il caseificio da 7 anni insieme alla sua compagna Lina Dolf. Sono 3.800 i litri di latte trasformati in media ogni giorno in specialità casearie, come il formaggio grigionese di Pro Montagna, invendita in tutta la Svizzera grazie a Coop.
Un caso per il Padrinato Coop
Il caseificio alpino è alimentato con energia derivante dall’acqua e dal legno, ma a mancare sono gli spazi di lavoro, di refrigerazione e sale ricreative. I dipendenti lavorano in ambienti angusti. Le vendite vanno bene e la giovane coppia ha progetti per il futuro: «Vogliamo produrre formaggio erborinato e a pasta dura, nonché aumentare la produzione di formaggio caprino», afferma Grob. Tanti buoni propositi su cui si è aperta una discussione sulla loro fattibilità con gli agricoltori bio locali. Alla fine, si è dovuto constatare che i fondi propri e gli importi promessi da cantone e comune non erano sufficienti. Ed è a questo punto che è entratain scena il Padrinato Coop: «Quando si sono rivoltia noi, abbiamo analizzato il progetto con degli esperti, tenendo in considerazione il contesto economico e sociale e le prospettive a lungo termine», spiega Bruno Cabernard, responsabile del Padrinato Coop, che si dimostra convinto non solo per quanto riguarda le possibilità di riuscita, ma anche entusiasta delle persone che ruotano attorno al progetto.«Il caseificio è un un’azienda formativa. Grazie alla Chascharia, il valore aggiunto conseguito non va a finire in pianura insieme al latte. A trarne beneficio è tuttal’economia della valle, dai fornitori agli artigiani. Per questo motivo, quest’anno abbiamo dedicato la vendita di panini edi salsicce del 1° Agosto per raccogliere fondi utili alla ristrutturazione della Caschariadi Beil/Brigels. A ogni panino esalsiccia acquistati, non solo si sostengono dieci famiglie di contadini di montagna, il caseificio e un intero villaggio, ma si dà anche un contributo alla biodiversità. I produttori di latte di Breil/Brigels lavorano secondo le severe direttive di Bio Suisse. «Inoltre, abbiamo solo aziende agricole a conduzione familiare finanziariamente sane e disposte a investire», precisa Grob. «Gli allevatori hanno un rapporto molto stretto con il loro bestiame. Ciò mi garantisce un latte diqualità incredibile, anno dopo anno», continua Grob. «Se ora abbiamo anche condizioni di lavoro ottimali grazie al Padrinato e alla clientela di Coop, il futurosarà più sereno».
(Testo Franz Bamert / Foto Heiner H. Schmitt)